Il Carnevale di Venezia, uno dei più antichi e affascinanti d’Europa, ha avuto sin dal XVIII secolo una lunga tradizione storica, letteraria, artistica e, più recentemente, fotografica. Il fascino di questo evento, ha catturato anche me e nel corso degli anni mi sono recata in laguna per raccontare la mia esperienza, assolutamente entusiasmante, di quel mondo variegato, colorato e sorprendente che mi si presentava ad ogni angolo e campiello. Letteralmente catturata da un vortice di colori e suggestioni visive, ero allo stesso tempo parte e testimone dell’evento.
Anche se il Carnevale veneziano, dopo la ripresa degli ultimi anni, è diventato soprattutto una attrazione turistica, conserva ancora, se lo si osserva con attenzione, la magia e il mistero delle origini, che riguarda il tema dell’identità, il rivelare e il celare allo stesso tempo, costituendo quindi una metafora inquietante della vita stessa. Campielli, calli e canali diventano i luoghi in cui viene messo in scena un rutilante e variopinto teatro delle maschere che ho cercato di documentare portando avanti la mia ricerca personale sul rapporto tra realtà e finzione.
Nota: Le foto, scattate su supporto analogico, non hanno subito alcuna manipolazione digitale.